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Giornate Fitopatologiche 1971

Venezia - Udine, 11-14 Maggio 1971

Il problema della selettività  dei fitofarmaci in rapporto alle popolazioni entomofaghe dei microlepidotteri minatori del Melo

Capitolo “Insetticidi” - volume unico - pag. 625-630

Autori: G. Celli

Soprattutto oggi, che acquistiamo sempre maggior coscienza dei pericoli derivanti da una modificazione irreversibile dell'ambiente naturale, il problema di impiegare, nella pratica fitosanitaria, de pesticidi selettivi, capaci di colpire gli Artropodi dannosi e di rispettare gli ausiliari, riveste un crescente interesse.Distinguiamo, in primo luogo, la selettività  di un pesticida in selettività  fisiologica, espressa da differenze di sensibilità  delle varie specie di Artropodi che entrino in contatto col principio attivo, dalla selettività  ecologica che si ottiene con un uso strategico del composto chimico. Per uso strategico si intende una modalità  di azione che permetta di colpire il bersaglio e cioè il fitofago, senza stabilire un contatto con i suoi entomofagi che potranno eludere così l'azione tossica. In questo modo, benchè la selettività  ecologica dipenda anche da caratteristiche intrinseche del pesticida, come la scarsa persistenza del deposito sulle foglie, si potrà  conseguire il fine voluto anche con prodotti a largo spettro di azione, purchè siano impiegati al momento giusto. I parassiti dei microlepidotteri minatori di Leucoptera scitella e di Lithocolletis blancardella da noi studiati in Emilia, possono essere divisi in due categorie diversamente vulnerabili agli insetticidi: gli ectofagi, che paralizzano la preda e che restano isolati ecologicamente nella mina durante tutto lo stadio larvale, e gli endofagi che vivono dentro la larva ospite troficamente attiva e che muoiono con quest'ultima se essa ingerisce del tessuto o del plasma avvelenati da composti citotropici. I parassiti ectofagi sono, dunque, vulnerabili solo allo stadio adulto mentre gli endofagi, oltre che come adulti, sono esposti al pericolo dei trattamenti anche come larve, escluso il breve periodo terminale della maturità .
Consigliabili, a ogni modo, piuttosto che col Parathion o altri fosforganici persistenti, sono gli interventi con prodotti a deposito fogliare labile, come il DDVP che vaporizza e viene assorbito dalle foglie in poche ore divenendo innocuo ai Braconidi. D'altra parte, esiziali risultano gli interventi messi in esecuzione quando gli entomofagi sono presenti nel frutteto allo stato immaginale; in questo caso anche prodotti ad azione labile come il solfato di nicotina provocano delle falcidie gravi negli entofagi esposti direttamente all'irrorazione, benchè la scarsa persistenza del principio attivo consenta certo la sopravvivenza di una frazione della popolazione ausiliaria, circostanza che non si verifica per altri prodotti come Carbaryl, Metilparathion e, un tempo, DDT. Infine si devono valutare anche le ripercussioni di pesticidi impiegati contro altri artropodi sulle popolazioni entomofaghe dei minatori; acaricidi come il Plictran, infatti, hanno manifestato attività  collaterali nocive su Braconidi ed Eulofidi (nonchè sui Neurotteri Crisopidi).

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