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Giornate Fitopatologiche 2006

Riccione (RN) - 27-29 marzo 2006

Ruolo delle cortecce utilizzate come pacciamatura nelle infezioni da Armillaria spp. su mirtillo gigante americano

Capitolo “Funghi, batteri, fitoplasmi, virus.” - volume secondo - pag. 301-306

Autori: C. Gessler, D. Gobbin, L. Palmieri, I. Pertot, D. Prodorutti

Dal 2003 sono state rinvenute in Trentino piante di mirtillo gigante che presentavano caratteristiche anomale di sviluppo. Le piante si presentavano stentate, sviluppavano foglie piccole che arrossivao prematuramente in autunno, le radici marcivano, inoltre numerosi rami disseccavano e in genere le piante morivano dopo alcuni mesi. I microrganismi rinvenuti sulle radici di individui sintomatici sono stati preliminarmente identificati come Armillaria sp.. Armillaria sp. è stata isolata anche da cortecce impiegate nella pacciamatura. Gli isolati sono stati inoculati su piante sane per dimostrarne la patogenicità . Tecniche di genetica molecolare sono state impiegate per l'identificazione delle specie di Armillaria presenti sulle piante infette e sulle cortecce utilizzate come pacciamatura. L'analisi è stata svolta su DNA estratto direttamente dal micelio degli isolati. Gli isolati, derivati da piante infette e corteccia, sono stati entrambi in grado di riprodurre i sintomi una volta inoculati in piante sane e sono stati identificati come A. gallica e A. mellea. In un impianto monitorato nel corso degli ultimi due anni, la malattia è in lenta crescita. Parole chiave: mirtillo gigante americano, pacciamatura di cortecce, marciumi radicali, marcatori molecolari

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