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Sezione “Difesa dalle avversità animali” - volume primo - pag. 143-150
Autori: M. Baldessari, D. Bondesan, E. Clappa, C. Rizzi
Da alcuni anni si sta assistendo ad una generale recrudescenza dell'afide lanigero (Eriosoma lanigerum), sia nei meleti a produzione integrata che biologica. Le possibili cause sono probabilmente imputabili alla riduzione d'impiego di insetticidi ad ampio spettro, ad effetti collaterali negativi di alcune sostanze sui nemici naturali, ma anche ad un aumento della sopravvivenza delle popolazioni svernanti legata ai cambiamenti climatici. Considerando che parte del ciclo biologico dell'afide viene svolta a livello radicale, con successiva migrazione primaverile verso la parte aerea e colonizzazione estiva, si è inteso valutare una strategia d'intervento che non interessasse l'intera pianta, ma che prevedesse trattamenti localizzati alla base del tronco. Le attrezzature che nelle prove di deposito sono risultate le più efficienti (barra con apertura automatizzata del getto e lancia con ugelli su supporto ad archetto), sono state utilizzate in prove di efficacia, che è risultata elevata per entrambi i sistemi di applicazione localizzata, utilizzando olio minerale (Polithiol) in una o due applicazioni. Tale modalità può rappresentare una soluzione per razionalizzare l'uso dei prodotti fitosanitari, mantenendo adeguati livelli di efficacia pur riducendo i dosaggi indicati in etichetta.Parole chiave: tecniche di distribuzione, ugelli ad iniezione, sensore meccanico, lancia a mano, barra a getto mirato
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