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Capitolo “Difesa dalle malattie” - volume secondo - pag. 543-548
Autori: M. Blandino, Luigi Quaglini, Amedeo Reyneri, G. Testa
Le difficoltà di mercato che caratterizzano le coltivazione del mais impongono di individuare delle innovazioni nella tecnica agronomica che ne migliorino la redditività attraverso un aumento produttivo sia di granella sia di trinciato. L’obiettivo di questa ricerca è stato quello di valutare l’effetto singolo e combinato dell’adozione di alti investimenti colturali e dell’applicazione di fungicidi per il controllo delle malattie fogliari, in particolare l’elmintosporiosi. In tre campi sperimentali realizzati in due campagne agrarie sono stati messi a confronto secondo uno schema fattoriale: due densità colturali (ordinaria con 7,5 piante/m2 e interfila di 75 cm; alto investimento con 10 piante/m2 e interfila di 50 cm) e tre trattamenti fungicidi applicati allo stadio di emissione del pennacchio (testimone non trattato, pyraclostrobin, pyraclostrobin + epoxiconazole). L’alto investimento colturale ha aumentato la biomassa (+15%), la produzione di granella (+17%) e la resa in metano (+24%). L’applicazione fungicida ha aumentato la produzione di granella del 5% e migliorato la digeribilità del trinciato. La combinazione di alti investimenti e trattamenti fungicidi può permettere un significativo miglioramento della produttività e qualità del mais per le diverse tipologie di impiego. Parole chiave: mais, investimento colturale, elmintosporiosi, pyraclostrobin, epossiconazolo
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