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Giornate Fitopatologiche 2016

Chianciano Terme (SI) - 8-11 marzo 2016

CONTENIMENTO DELLA ROGNA DELL’OLIVO IN IMPIANTI SUPERINTENSIVI, CV ARBOSANA, MEDIANTE FERTILIZZANTI INDUTTORI DI RESISTENZA

Capitolo “Difesa dalle malattie” - volume secondo - pag. 431-436

Autori: G. Laccone , F. Nigro, M. Saracino, V. N. Saracino

Nella Regione Puglia, in particolare nelle province di Bari, Barletta e Foggia, l’olivicoltura superintensiva ha mostrato una rilevante espansione a partire dagli anni 2000, con le varietà Arbequina, Arbosana e Koroneiki tra quelle maggiormente utilizzate. Gli impianti hanno un sesto di 4,0x1,5 m, per una densità di circa 1.550 piante per ettaro ed una produzione media dal terzo-quarto-quinto anno di 12 15 t/ha. La cv Arbosana possiede una bassa vigoria, un lento accrescimento e un’ottima produttività, rispondendo alle migliori aspettative di coltivazione dell’oliveto super-intensivo; tuttavia, manifesta una bassa resistenza al freddo ed una elevata suscettibilità alla rogna causata da Pseudomonas savastanoi pv savastanoi (Psv). Come per tutte le batteriosi vegetali, la limitazione efficace della rogna richiede un approccio integrato, privilegiando le misure preventive rispetto agli interventi curativi. Applicazioni di fertilizzanti induttori di resistenza sono risultati efficaci nel contenimento della rogna, riducendo a livelli trascurabili la comparsa di nuovi tubercoli. Parole chiave: Olea europea, Pseudomonas savastanoi pv savastanoi, sostanze nutrizionali di resistenza

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