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Capitolo “Difesa da funghi, batteri, fitoplasmi, virus” - volume secondo - pag. 393-399
Autori: T. Caffi, M. Morroni, F. Trevisiol, A. Zanzotto
Nel corso delle annate 2010 e 2011 in un vigneto della cv. Merlot nella pianura trevigiana è stato valutato il livello di protezione di due strategie di difesa antiperonosporica. Una gestione dei trattamenti di tipo “tradizionale”, con interventi a calendario, è stata messa a confronto con quella basata sulle indicazioni fornite dal modello (UCSC) messo a punto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza per la previsione delle infezioni primarie. Nel primo anno di sperimentazione, il modello UCSC ha indicato un trattamento in meno rispetto a quanto effettuato nella parcella trattata a calendario. I livelli di infezione finali nelle due tesi sono risultati del tutto comparabili. Inoltre, l’impiego delle informazioni fornite dal modello ha permesso di bloccare le prime infezioni stagionali. Il secondo anno di sperimentazione è stato caratterizzato da un andamento epidemico particolare, con un avvio ritardato di circa 15 giorni rispetto alla media ed uno sviluppo repentino nella seconda metà di giugno. In queste condizioni entrambe le tesi hanno premesso di mantenere un buon livello di protezione. Nelle tesi trattate secondo il modello non c’è stata una riduzione del numero di trattamenti, anche se gli allarmi realmente forniti dal modello potevano permettere di chiudere la stagione con alcuni trattamenti in meno rispetto all’aziendale. Parole chiave: modelli previsionali, peronospora della vite, infezioni primarie,
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