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Capitolo “Tavola rotonda: scopazzi del melo” - volume primo - pag. 7-12
Autori: M.E. Vindimian
Nella relazione viene fatto il punto sulla situazione degli scopazzi (AP) in Trentino e sulle ricerche in atto. I monitoraggi effettuati nell'ultimo triennio evidenziano l'aumento di incidenza della mlattia nelle valli del Noce. Anche le altre zone frutticole del Trentino non sono esenti dalla malattia. Si riscontra un maggior numero di piante sintomatiche ad elevata altitudine. Sembra esserci una diversa suscettibilità legata alla varietà ed al portinnesto con una maggior presenza di AP su Renetta del Canada e portinnesti forti ma è difficile stabilire se questo non dipenda piuttosto dalla generale maggiore età di queste piante. Negli impianti di qualche anno d'età si riscontrano spesso piante adiacenti con sintomi. Si è accertato che esistono numerosi casi di innesti adicali con chiara connessione anche all'osservazione istologica. Viene inoltre sintetizzato il lavoro volto a valutare la produttività delle piante infette, le prove per verificare la presenza di fitoplasmi in materiale vivaistico prelevato d'inverno e le prove di termoterapia per il risanamento. Viene inoltre confermata la capacità vettrice di Cacopsylla costalis di nuova generazione mentre non si è riusciti ad evidenziare ad oggi la capacità vettrice di C. melanoneura.
Parole chiave: scopazzi del melo, monitoraggio, innesto radicale, termoterapia, C. costalis.
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