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Giornate Fitopatologiche 2002

Baselga di Pinè (TN) 7-11 aprile 2002

Quattro anni di rilievo in vigneto sull'attività  di antiperonosporici.

Capitolo “Funghi, batteri, virus” - volume secondo - pag. 315-322

Autori: S. Lembo, A. Morando, D. Morando, M. Prandi

In un vigoroso vigneto di "Chardonnay", sito in ambiente umido di fondovalle, fortemente predisposto agli attacchi di Plasmopara viticola, sono stati saggiati diversi antiperonosporici messi in commerio di recente o ancora in fase sperimentale. L'intervallo dei trattamenti, uguale per tutti i prodotti, è variato da un minimo di 6 ad un massimo di 13 giorni (mediamente 9-11) in funzione della pressione della malattia e dell'andamento climatico. Tutti i nuovi principi attivi saggiati (azoxystrobin, famoxadone, iprovalicarb, zoxamide) impiegati da soli o, più frequentemente, in abbinamento a partner tradizionali (mancozeb, fosetil Al, ecc.), hanno contenuto la malattia in modo significativo, mantenendola su valori bassi, anche nei casi di attacchi pi๠gravi (annate 1998, 1999 e 2000), che hanno interessato la totalità  delle foglie con un'infezione media tra il 60 e l'80% e la maggior parte dei grappoli (intensità  della malattia variabile dal 25 al 56%). Si è anche rilevata l'incidenza dell'oidio, risultato meno sviluppato nelle tesi trattate con azoxystrobin o con fosetil Al abbinato ad altri principi attivi.
Parole chiave: vite, "Chardonnay", peronospora, Plasmopara viticola, difesa.

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