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Giornate Fitopatologiche 1971

Venezia - Udine, 11-14 Maggio 1971

Prove di lotta con prodotti diversi contro i nematodi galligeni

Capitolo “Acaricidi, Nematocidi, Rodenticidi” - volume unico - pag. 695-700

Autori: G. A. Fenili, A. Marinari Palmisano

Gli AA. riferiscono su prove di lotta in campo contro una popolazione mista di Meloidogyne incognita e M. arenaria su garofano. I prodotti impiegati erano a base di Dazomet, di S-metil-1 - (dimetilcaramoil - N - [(metilcarbamoil) ossi] tioformimidato ("1410") e di 0, etil-S,S dipropilfosforoditionato (N 115 o Mocap). Degli ultimi due formulati, il "1410" è sistemico e viene assorbito sia per via fogliare come per via radicale. Il prodotto a base di Dazomet al 98% di m.a. è stato distribuito in superficie e interrato, alle dosi di g 40 e di g 50/mq, 17 giorni prima del trapianto. Il prodotto "1410" è stato sparso sulla superficie ed interrato durante il periodo di vegetazione delle piante, con tre diverse modalità :
1) un trattamento al trapianto con 500 cmc di miscela (g 1,27 in 10 litri di acqua) per pianta e un trattamento fogliare con circa 80 cmc di acqua contenenti g 1,27 di prodotto al mq;
2) un trattamento al trapianto e due irrorazioni fogliari alle stesse dosi riferite al precedente punto 1;
3) tre trattamenti fogliari alla stessa dose dei punti precedenti.
Il controllo è stato basato sugli indici di infestazione calcolati in base al numero delle galle e allo sviluppo della radice e, per il solo prodotto sistemico, anche sul numero degli individui penetrati nei tessuti radicali. La disinfestazione con il Basamid e il trattamento con N 115 non hanno dato risultati apprezzabili. Il nematocida "1410" ha invece abbassato significativamente l'indice di infestazione nelle tre tesi; i risultati migliori sono stati ottenuti con i tre trattamenti fogliari.
I dati relativi al conteggio degli individui in campioni di radici concordano con quelli basati sugli indici di infestazione dimostrando che anche i soli trattamenti fogliari hannon protetto le piante contro la penetrazione delle larve infestanti.
Dal numero delle femmine presenti nelle radici (assai pi๠basso nelle parcelle trattate rispetto al testimonio), si può arguire che i trattamenti abbiano interferito con lo sviluppo del nematode.

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