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Giornate Fitopatologiche 1962

Bologna 30-31 marzo 1962

Ricerche sulla persistenza di fungicidi organici.

volume unico - pag. 205-220

Autori: F. Ferri, L. Giardini, A. Kovacs

Resistenza al dilavamento.
La persistenza dei fungicidi è un fenomeno assai complesso il cui esame va pertanto affrontato con metodi i quali rendono possibile l'analisi singola dei fattori che l caratterizzano. Il fattore limitante N. 1 è la pioggia. Abbiamo elaborato un metodo rapido di laboratorio per verificare l'attività  residua dei fungicidi dopo averli sottoposti all'effetto dilavante della pioggia artificiale. I risultati vengono riportati come percentuale della attività  originale. Si sono tratte tre conclusioni:
1) La formulazione del prodotto commerciale può influire notevolmente sulla dilavabilità  di un fungicida cioè lo stesso principio attivo può essere pi๠o meno dilavabile a seconda della sua formulazione commerciale.
2)Il tipo della superficie influisce in modo diverso a seconda dell'anticrittogamico. Zineb e TMTD vengono dilavati di più da una superficie liscia che non da quella ruvida, lo Ziram invece si comporta indifferentemente.
3) Fra i fungicidi organici acuprici esistono prodotti meno dilavabili dei rameici stessi.
Influenza di alcuni fattori ambientali.
E' stata esaminata l'influenza della bagnatura; della luce e della temperatura sulla persistenza dell'attività  fungicida di alcuni composti organici pi๠diffusi nella pratica.
Dopo sei giorni di conservazione in diverse condizioni, si sono osservati i seguenti cambiamenti dell'attività :
Luce, umidità  e alta temperatura (30°C) aumentano l'attività  dell'acetato di dodecilguanidina, mentre il amneb e, in misura ancor pi๠notevole il dinitrorodanbenzolo si comportano in maniera opposta. L'attività  di Zineb viene esaltata in condizioni umide se la conservazione avviene sotto i 24-25°C, mentre accade l'opposto se si supera tale soglia. La luce non ha influenza.
Lo Ziram e la miscela Ziram+Zineb+Zolfo e il TMTD possiedono una buona stabilità , solo la luce fa diminuire la loro attività . I risultati riguardanti la persistenza del mercuriorganico esaminato sono contrastanti.
Influenza della superficie trattata.
E' stato esaminato il comportamento del Captano del TMTD e del sale fenilmercurio dell'8-idrossichinolina sulla superficie della frutta di due cv. di melo e di pero. Si è giunti alla conclusione che la superficie trattata influisce notevolmente sulla persistenza del fungicida assorbendone o inattivandone una parte pi๠o meno importante entro un breve periodo di tempo (4 giorni).
Persistenza dei mercuriorganici.
In una serie di prove di laboratorio è stato dimostrato che la scarsa persistenza dei mercuriorganici non va attribuita all'effetto dilavante delle piogge, ma all'assorbimento o eventuale inattività  da parte della superficie trattata. Questo fatto spiega perchè i prodotti in parola agiscono più sulle foglie che sul frutto (l'assorbimento è più piccolo da parte delle foglie che non del frutto).
I mercuriorganici si comportano in modo diverso non solo fra di loro, ma anche sulle varie superfici: un prodotto può perdere la sua efficacia protettiva su una determinata foglia entro breve tempo e conservarla su altri tipi i foglia pi๠a lungo. D'altro canto la rapidità  della diminuzione dell'efficacia curativa può essere in rapporto diretto con l'efficacia curativa stessa se tale variazione è dovuta all'assorbimento.

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